Settembre è arrivato, con la sua lista di cose da fare ma soprattutto di quelle da non fare più, con quella promessa confortante propria di tutti gli inizi, e con la sfilata di Sofia Colasante, che ha preso i nostri vorrei, potrei e dovrei, e ne ha fatto una collezione che ci ricorda di affrontarli tutti.
-
-
La moda metropolitana di Sofia Colasante
Siamo principesse metropolitane semplici. Al mattino chiediamo solo un caffè molto forte e una moda che ci tenga il passo anche quando attraversiamo la città e i mille mondi in cui ci dividiamo pur restando sempre unite. Che non ci chieda di rinunciare all’eleganza ma neanche – di grazia – alla comodità. E, perché no, che sostenga i valori in cui crediamo e che decidiamo di incarnare ogni giorno. Un’esigenza alla quale – con l’imprescindibile sofisticatezza che la contraddistingue – Sofia Colasante ha dato la sua personale risposta nella collezione autunno/inverno 2018-2019 del brand omonimo, che ho avuto l’occasione di applaudire domenica pomeriggio davanti a quella non-passerella che è stato il Salone dei Marmi del Municipio di Salerno.
-
Cari giovani designer, IFTAwards è per voi
Cari giovani designer,
prendete quell’ispirazione che vi salva dal rumore di fondo (e dal lunedì).
Metteteci la vostra competenza.
Quella giusta dose di glamour di cui necessitiamo come del sale nella pasta.
Lo studio e il tempo che stanno alla base di ogni buon progetto insieme ad un pizzico di incoscienza.
Metteteci le vostre piccole rivoluzioni quotidiane.
Ciò che vi fa battere il cuore a dispetto dei cinici e di quelli che il cuore ve l’hanno spezzato.
Il coraggio di osare ma anche la paura di fallire.
Qualcosa di wow.
Metteteci la fantasia. La magia.
Insomma, sì. Metteteci l’anima. -
La sfilata sul porto
Abbiamo bisogno che ci faccia stare bene.
Con noi stesse, col meteo, con gli angoli di mondo che abbiamo intenzione di esplorare oggi.
Abbiamo bisogno che sia bella alla vista e buona al tatto. Che sia sostenibile. Che sia originale. Che ogni suo dettaglio sia sapientemente studiato e curato.
Abbiamo bisogno che ci chiami per nome.
Questo chiediamo, essenzialmente, alla moda.
E che – perché no? – ci conduca una domenica pomeriggio di aprile, con un’amica, su una terrazza vista porto. -
Il salotto fashion
-
A fashion affair in Costiera
-
“La moda democratica” (qui è tutto pronto e magico)
Una domenica pomeriggio di metà dicembre. Una galleria che brilla nel bel mezzo della città.
Quattro donne che raccontano la bellezza da quattro prospettive diverse.
Una passione per la moda che va oltre la moda. O almeno quella che cambia al cambiare dei dettami.
E poi il concetto di moda democratica che amo tanto: che ha a che fare con l’ identità, con la libertà di essere sé stesse anche se a volte questo vuol dire permettersi il lusso di diventare, per una sera, qualunque cosa si desideri essere.
Ed è col cuore pieno di gioia (e la scrivania piena di foto e la stanza piena di stoffe) che vi invito tutti a La moda democratica. Un evento che m’immagino sappia di panettone e spumante. Che parli di moda ma anche di noi. E di quei desideri che affidiamo ad una lettera ma che forse dovremmo essere noi ad esaudire per noi stessi. -
«Beyouty» è bellezza che comunica
La bellezza salverà il mondo, diceva qualcuno. Francesca – mille ricci e un sorriso che brilla – salverà la bellezza.
Ricordandoci, con una “y” affatto casuale nella parola “Beyouty” a lei tanto cara, che la vera bellezza non ci vuole mai diverse da ciò che siamo. -
Moda tra i Vicoli (Santi) di San Domenico Maggiore
Grazie Luciano, per avermi portata, un venerdì sera, nei tuoi Vicoli Santi.
-
Lovy bag by Trussardi (per quelle come noi)
Una lovy bag è per quelle come me. Che il passaggio da una lezione all’università ad un evento glamour sta in una passata di rossetto rosso al semaforo. Che alla mia borsa chiedo di contenere tutta la mia vita (o almeno giornate chilometriche e bellissime come quella di ieri): che quindi sia capiente ma pur sempre leggera e dinamica.
-
Le “Regine” di Susi Sposito, tutte noi
Siamo tutte un po’ Regine.
Se un giorno dovessi avere una figlia, è questa la favola che le racconterei. Che nella vita – anche senza corona o almeno quella che non si compra in edicola con i lustrini di plastica – si può scegliere di diventare Regine. Perché essere tali è, al solito, una scelta: di coraggio e di libertà.