Le avevo chiesto dieci minuti e un abbraccio.
Ma lei, come fanno tutti quelli che tra dare e ricevere non c’è poi tanta differenza, mi ha dato molto di più.
Mi ha dato ciò che una persona ha di più prezioso: la sua attenzione – il gesto più vicino all’ amore che conosca – e il suo tempo. Che probabilmente saranno stati dieci minuti, ma di quelli che, lei lo sa bene, è difficile stabilire quanto durino effettivamente.
Ed è stato così che un pomeriggio di pioggia a Milano, mentre credevo di andar a incontrare Chiara Gamberale, la scrittrice, in realtà ho conosciuto Chiara: l’amica. La madre “troppo figlia”. La donna che ama scrivere almeno quanto ama amare. Bella di quella bellezza che si tiene bene alla larga dall’idea di perfezione attenta com’è a rintracciare il vero.