Di quando ho pranzato in una libreria nel cuore di Milano, e mi sono sentita a casa.
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Nuovi passi
Tratto da: diario di una salsera.
Ossia di una cenerentola contemporanea con tanto di sorellastre quale mi sentii un pomeriggio di un dicembre quando provai tutte le scarpette del regno per trovare quella giusta. -
Una storia di moda
Della moda, non ci ho mai capito niente.
Ad un tratto della mia vita mi sono resa conto che non c’era nulla da capire, ma che la moda, quella vera, avesse a che fare con il sentire. Toccare. Creare qualcosa di personale. Fare delle scelte (con la consapevolezza che di quelle audaci non mi sono mai pentita). Esprimersi. Giocare: un gioco divertente, libero, immaturo e a volte sconsiderato, dove non è sempre necessario conoscere le regole ma talvolta lo è infrangerle. -
Di che colore è la bellezza?
La postazione è pronta, le lampadine accese. Sandra mi parla in un misto tra francese e napoletano e questo – oltre a renderla simpaticissima – la pone già al di là di ogni confine prestabilito.
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Di #detox, foreste lettoni e atti d’amore
La pelle racconta di noi.
E quindi la mia parla di traffico e di semafori spesi a rifarmi il trucco e di stress post sessione estiva e di città e di treni e di tutti i lunedì di questa vita e di sonno procrastinato e accumulato come le puntate del Trono di Spade. Roba che #detox non è solo un hashtag figo ma un bisogno, della mia pelle e di tutta me stessa, di purificazione.
E idratazione. -
Abbiamo cenato sul tetto del mondo
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Sto scrivendo
(Che non è uno stato di Whatsapp – anche se certe conversazioni sono così lunghe e belle che sono storie – ma uno stato dell’anima).
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Il salotto fashion
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Sul concetto di lusso
La verità è che il lusso è sempre qualcosa di semplice: e io forse l’ho capito un lunedì mattina quando un caffè e un messaggio mi hanno salvato manco fossi una principessa sulla torre.
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A fashion affair in Costiera
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Cercasi caffè e sogni e spazi e tempi
Cercasi in primo luogo caffè – parafrasando ma neanche troppo la felpa del mio pigiama -, quello che a Napoli ti servono in tazzina bollente e con un sorriso di prima mattina. Cieli rosa. Cercasi altri cinque minuti a letto. Cercasi sogni, quelli che si fanno da svegli e in cui si deve credere e basta. Cercasi spazio: perché a volte c’è bisogno di un luogo che sentiamo come nostro, dove creare e dare forma e una possibilità alla fantasia. Cercasi – disperatamente – una pizza. Musica, che qui non manca mai mentre si mescola col vociare di fondo e il tintinnio dei cucchiaini nei bar e i bambini che giocano a pallone in una piazza. Cercasi un complice con cui giocare. Momenti di trascurabile felicità che non è solo il titolo di un (piacevolissimo) libro. Tempo per fare tutto quello che vogliamo fare più dieci minuti di sacrosanto non-fare. Programmi belli per il weekend. Cercasi organizzazione e collaborazione per mettere su qualcosa di bello e importante. Incontri. Consigli su qualche buona lettura. Cercasi Levante che canta non me ne frega niente. Amici e posti da tenere, come quando eravamo all’asilo. Aggiornamenti in tempo reale su cose assolutamente non importanti e quindi fondamentali. Cercasi confronto, quello che può solo renderci più ricchi e aperti a nuove prospettive. Cercasi una buona dose di coraggio mista a creatività per affrontare questa vita o anche solo questo lunedì.