Settembre è arrivato, con la sua lista di cose da fare ma soprattutto di quelle da non fare più, con quella promessa confortante propria di tutti gli inizi, e con la sfilata di Sofia Colasante, che ha preso i nostri vorrei, potrei e dovrei, e ne ha fatto una collezione che ci ricorda di affrontarli tutti.
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Un romanzo del cuore, due caffè e un mare di parole
Nella vita siamo soliti contare ogni cosa: i soldi, gli anni, i chili, i likes.
Ogni cosa, ma non le parole.
Di parole, ne pronunciamo tante (forse troppe?) ogni giorno, consapevoli di averne a disposizione una riserva inesauribile. Il rischio, però, di non contare le parole è quello di finire per credere che esse non contino affatto: e se un mattino ci svegliassimo e rimanessimo – letteralmente – senza parole?
A porre questa domanda (paradossale ma, a pensarci bene, neanche più di tanto) arriva, prendendosi un posto d’onore nella mia libreria e nel mio cuore, VOX, il romanzo d’esordio di Christina Dalcher. -
Ab la dolchor del temps novel
27 novembre 2018
Quando entrai per la prima volta nell’Università, credevo di essere diventata grande.
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La moda metropolitana di Sofia Colasante
Siamo principesse metropolitane semplici. Al mattino chiediamo solo un caffè molto forte e una moda che ci tenga il passo anche quando attraversiamo la città e i mille mondi in cui ci dividiamo pur restando sempre unite. Che non ci chieda di rinunciare all’eleganza ma neanche – di grazia – alla comodità. E, perché no, che sostenga i valori in cui crediamo e che decidiamo di incarnare ogni giorno. Un’esigenza alla quale – con l’imprescindibile sofisticatezza che la contraddistingue – Sofia Colasante ha dato la sua personale risposta nella collezione autunno/inverno 2018-2019 del brand omonimo, che ho avuto l’occasione di applaudire domenica pomeriggio davanti a quella non-passerella che è stato il Salone dei Marmi del Municipio di Salerno.
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Cosa mette nel bagaglio a mano una farfalla?
«Immaginate di poter portare con voi solo un bagaglio a mano per il resto della vostra vita, cosa ci mettereste dentro?»
A porre questa domanda non è la mia coscienza prima di partire per un lungo viaggio, ma un grosso libro che mi trovo davanti. All’interno di questo grosso libro c’è una serie di fotografie, in bianco e nero, quasi fosse un album dei ricordi. Di quelli che ci piace riaprire a distanza di anni per controllare che sì, una parte di noi è ancora lì dove un giorno l’abbiamo lasciata.
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Chiara, che ti sei messa in testa?
È una domanda più che lecita, quando ti capita di incontrare Chiara.
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«Beyouty» è bellezza che comunica
La bellezza salverà il mondo, diceva qualcuno. Francesca – mille ricci e un sorriso che brilla – salverà la bellezza.
Ricordandoci, con una “y” affatto casuale nella parola “Beyouty” a lei tanto cara, che la vera bellezza non ci vuole mai diverse da ciò che siamo. -
Le mille vite di Schatzy Mosca
Qualche mattina fa, in uno dei miei posti del cuore che è la Modart Gallery in via Salita Vetriera, ho avuto un incontro di quelli che nel tragitto di ritorno non puoi fare a meno di chiederti: “è tutto vero?”.
Sì, perché Schatzy Mosca – mille colori e «un prosecco!» a colazione – è un personaggio a confine tra la realtà, quella che sa e odora di vita vera, e la fantasia. -
Le “Regine” di Susi Sposito, tutte noi
Siamo tutte un po’ Regine.
Se un giorno dovessi avere una figlia, è questa la favola che le racconterei. Che nella vita – anche senza corona o almeno quella che non si compra in edicola con i lustrini di plastica – si può scegliere di diventare Regine. Perché essere tali è, al solito, una scelta: di coraggio e di libertà. -
Giorgia Surina e quella fiction che l’ha portata a Napoli
Una milanese, a Napoli, mi ha parlato di un’Italia nostra. A quel punto, nel bel mezzo del Galà del Cinema e della Fiction in Campania, penso che l’Italia nostra la facciano le persone che hanno talento. E quelle che sanno innamorarsi.
Lei, Giorgia Surina, dice di essersi innamorata di Napoli durante le riprese di Non dirlo al mio capo, davanti al Castel dell’Ovo. E davanti al Maschio Angioino, dopo interminabili giornate di lavoro e fredde nottate sul lungomare, lei si è fermata per dare un’occhiata in giro. Ed è rimasta senza fiato. -
Alessio Boni, da Dio all’assassino (grazie alla cultura)
Mi trovo davanti Alessio Boni – al Galà del Cinema e della Fiction in Campania per il premio speciale “Cinema & Teatro” ndr – e la prima domanda che mi viene in mente è: come si fa la differenza?