Per chi si fosse perso questa notizia, Taylor Swift è impegnata in un’operazione di ri-registrazione dei suoi primi album per rivendicare i diritti sulla sua musica, quella che ha scritto nella sua cameretta più di dieci anni fa e che più di dieci anni fa ascoltavo io nella mia. Un’operazione direi archeologica, capace di scavare nel passato e far riaffiorare tesori sepolti, messaggi nella bottiglia provenienti da qualche luogo inesplorato del cuore.
A qualche settimana fa risale l’uscita di Red (Taylor’s Version), un album che come preannuncia il titolo è fatto di amori a tinte rosse, passionali quanto tormentati, amori ventenni per sempre. Ed è saltato subito agli occhi che nel nuovo-vecchio Red c’era tutto così come lo ricordavamo, ma c’era anche dell’altro, qualcosa che l’ultima volta non c’era. Una traccia di All too well lunga dieci minuti, contro i 5:30 che la memoria rimandava anche al più sfegatato dei fan.
La prima cosa che pensi è: dieci minuti sono tanti, forse troppi stando agli standard socialmente accettati. La seconda è che non sai cosa aspettarti da quegli sconosciuti cinque minuti in più. Ma ormai hai già cliccato play.
Ascoltare la nuova All too well è come incontrare una vecchia amica, una delle tue preferite, che avevi perso di vista per un po’. Averci a che fare dopo tanto tempo vuol dire ritrovare qualcosa che conoscevi profondamente ma anche accettare il fatto che ci sono pezzi di lei che ti mancano. Che ci sono nuove – tante – parole da ascoltare, c’è una nuova melodia da imparare, c’è un mondo da accogliere facendo spazio nel tuo. Inizialmente sarai colto da una sensazione contraddittoria di familiarità e estraneità che ti metterà il cuore a soqquadro. Ma arriverà un giorno, non troppo lontano, in cui ti sorprenderai ad ascoltare quella canzone alla radio e a cantarla a squarciagola, con la stessa passione di quando avevi vent’anni. E anche se una parte di te conserverà sempre lo stupore di quel ritorno insperato, ormai non potresti immaginare la tua vita senza ognuno di quei dieci minuti. Ora che va tutto troppo bene…