Che non è (solo) il titolo di una bellissima raccolta poetica di Eugenio Montale, ma quella parola che, oggi più che mai, ci eccita, ci tormenta, in ogni caso ci ossessiona. In un’epoca di insicurezza − lavorativa e sentimentale − come quella in cui viviamo, ci fanno credere che le occasioni che ci si presentano davanti vanno colte, sempre. Che se non ti butti ti perdi il meglio, a prescindere. Un po’ come la storia del treno che passa una volta nella vita: una leggenda metropolitana che certamente non spaventa chi, come me, è abituato ad aspettare il 604, che ha più o meno la stessa frequenza.
La parola occasione semina in noi il terrore, il panico. Come il volantino che annuncia la svendita di un negozio: la verità è che se non mantieni la lucidità finirai per l’arraffare tutto ciò che ai tuoi occhi potrebbe avere una qualche utilità in questa o in quell’altra vita, e ti ritroverai a portare a casa una fornitura a vita di cibo per unicorni domestici.
Ok, è vero, le buone occasioni esistono. E chi ha la prontezza di riconoscerle, di coglierle e di goderne può ritenersi fortunato o abile che dir si voglia. Chi invece non ce la fa, il più delle volte tende a trasformare quelle occasioni perse in rimpianti, in quei famosi “e se” che non ci fanno dormire la notte. Ma se, invece, prendessimo in considerazione l’idea che non sempre quando perdiamo un’occasione, abbiamo perso? E se ammettessimo a noi stessi che certe cose o persone erano meglio come ipotesi? E se tra quegli infiniti “e se” ci concedessimo anche il dubbio che magari quel treno ci avrebbe fatto deragliare?
L’occasione ci seduce e ci mette fretta e la fretta ci dà quell’eccitante paura di perdere le cose − che siano treni verso la felicità o il pullman verso la scuola − che ci impedisce di fare le nostre scelte con consapevolezza. E – diciamolo pure – con dignità.
Che poi alla fine io ho scelto di farmela a piedi,
imparando a godermi i panorami e a scansare i fossi
(e il lato b ringrazia).
2 Comments
Giustina
Ciao Simona
pensa che è una delle cose più belle che ho imparato nella mia vita è farmela a piedi e godermi il panorama (anche il mio lato b ringrazia).
Posso dire anche io di avere avuto tante occasioni , qualcuna persa e qualcuna presa, sempre con convinzione e mai con rimorsi e poi “del senno di poi ne son piene le fosse” .
Concludo dicendo andare avanti sempre sorridendo al passato!
Simona Ficuciello
E’ questo nostro atteggiamento nei confronti della vita che ci rende le persone che siamo, con tutto il nostro bagaglio di cose prese o perse. E io, sinceramente, ne sono orgogliosa.
P.s. e col bounce il lato b è ancora più contento!