Ci vuole anima a supportare il talento. Che non vuol dire (soltanto) stare in poltrona ad applaudire lo spettacolo, ma tirare su l’intero palcoscenico, chiamare a raccolta professionisti del settore e badare a che gli occhi – propri e altrui – non si abituino mai alla bellezza.
C’è voluta anima per questi Italian Fashion Talent Awards – la tre giorni salernitana dedicata ai giovani talenti della moda italiana e organizzata dall’Associazione IFTA in collaborazione con Confartigianato Moda Nazionale e Confartigianato Salerno, con il patrocinio della Regione Campania e Comune di Salerno ed il sostegno del Ministero dello Sviluppo Economico e Camera di Commercio Salerno – e io l’ho sentita tutta. Dall’istante in cui Federica mi ha accennato all’iniziativa fino all’ultima colazione al Lloyd’s Baia Hotel prima di tornare a casa, ma forse la sento più che mai ora che mi fermo al mio semaforo, a raccontarla a voi.
Ci vuole anima, dicevo, per credere nei sogni ma soprattutto per trasformarli in opportunità concrete. E Roberto Jannelli, founder degli IFTA, ce l’ha messa tutta: “Negli anni abbiamo provato a mettere in piedi, nel Mezzogiorno, un evento che fosse interamente dedicato a coloro che inseguono un sogno e che possono fare la differenza anche per l’economia del Paese. Più giovani riusciremo a sostenere, più opportunità avrà il nostro territorio. Questi ragazzi hanno un potenziale enorme: possono creare imprese in un settore che non conosce crisi, possono impreziosire i reparti creativi di aziende che hanno bisogno di nuova linfa vitale e soprattutto possono ribadire al mondo quanto sia prezioso il Made in Italy. Ogni anno proviamo ad aggiungere un tassello: in questa edizione, oltre ai premi che abbiamo conferito, ci impegneremo affinché le aziende del settore con cui collaboriamo offrano ai giovani stilisti un’opportunità per confrontarsi con il mondo del lavoro”.
Ma torniamo all’anima. Perché questo è stato il tema sul quale i giovani aspiranti designer di tutta Italia sono stati chiamati a confrontarsi e non solo per cercare di aggiudicarsi il premio finale – un sostanzioso sostegno economico per avviare la propria attività – ma anche per instaurare un dialogo con chi della moda ha fatto il proprio lavoro e la propria vita. E quindi l’anima ha invaso la passerella dell’evento finale degli IFTAWARDS 2018, davanti ad oltre 2500 persone, a una giuria composta da giganti del fashion system, e ai sostenitori materiali e morali dell’evento. Un’anima visibile – fatta di piume, ali, emoticon, trasparenze, volumi, strati sovrapposti, palloncini e cuciture a vista – ma anche una invisibile, quella che ha a che fare con il lavoro, il valore, la creatività, la speranza, la paura e il coraggio, e che ho intercettato negli occhi dei 100 finalisti in gara quando li ho incontrati durante la cena di benvenuto in hotel o nel backstage della sfilata un minuto prima della magia.
Ma l’anima è stata messa anche da chi è stato chiamato a osservare tutto con attenzione, a valutare e infine a scegliere a chi consegnare le 6 statuette degli IFTAWARDS 2018: il primo premio, assegnato da Confartigianato Imprese, che garantisce al vincitore supporto organizzativo ed economico per la realizzazione di una capsule collection, è stato assegnato a Ludovica Andreoli (30 anni, di Ferrara), che ha vinto con una delle poche proposte maschili viste in passerella. Il premio Innovazione SellaLab, che prevede anche l’accompagnamento da parte della banca che metterà a disposizione del vincitore un team consulting che lo aiuterà nella realizzazione di un brand o di un’impresa, è stato assegnato a Gabriella Mangiapia, 24 anni di Pianura (NA). Il premio Modellistica dell’Agenzia Generale di Generali Salerno “Santi Martiri” è stato vinto da Annunziata Iovine, 23 anni di Napoli. Il premio Miglior Proposta Maschile d McDonald’s provincia di Salerno a Maria Bruna Navarra, 22 anni di Napoli, e Veronica Berto, 23 anni di Osimo (Ancona). Il premio Eleganza del Cilento Outlet Village è andato a Valentina Grasso, 22 anni di Aversa (Caserta). Il premio della Critica, attribuito dai direttori artistici dell’evento Salvatore Colasanto, Pasquale Esposito e Giovanni Maione, è di Mara Ciliento, 22 anni di Casalnuovo (Napoli). A sorpresa, la giuria ha voluto attribuire altre 4 menzioni di merito che sono andate a Chiara Calcagnini, 24 anni di Mondolfo (Pesaro), Veronica Cascella, 23 anni di Casalnuovo (Napoli), Clotilde Falciano 29 anni di Sarno (Salerno) e, infine, Rosaria De Vito, 30 anni di Isernia.
Ci vuole anima, infine, a dire grazie. E io ci metto la mia a ringraziare chi ha voluto condividere con me questi tre giorni e tutto ciò che li hanno resi ricchi di bellezza. Grazie Federica, per quella professionalità che non si dissocia mai dall’umanità. Grazie Andrea per i tuoi colori. Grazie Alessandra per essere stata, oltre che autrice di questo racconto fotografico, la mia compagna di viaggio.
Fotografie di Alessandra di Ronza