Abbiamo cenato sul tetto del mondo. Che poi era un terrazzo privato (Michetti 1, upper sharing terrace) da cui guardare tutta Napoli colorarsi di rosa all’ora del tramonto e poi diventare un presepe di lucine verso sera. Abbiamo cenato sul tetto del mondo: non c’erano tavole apparecchiate di tutto punto ma cuscini, candele e quadri appesi alle ringhiere. Non ci conoscevamo ma a fine serata era come se fossimo diventati tutti amici come tali si diventa quando si condivide una parte di sé. Sul tetto del mondo abbiamo cenato (i coloratissimi e fantasiosi piatti della chef Elisa Catania per questa tappa di Home Restaurant Napoli) ma anche parlato e ascoltato: storie incredibili e vere di botteghe d’arte dove non esiste il “non ci riesco”, di viaggi con lo zaino in spalla e voglia di conoscere, di scuole della pace dove si insegna, essenzialmente, la meraviglia dello stare insieme. E ancora di energia buona, di sport che ti fa sentire leggero, di ricerca, di scope che diventano chitarre elettriche e di bella umanità. Quella che c’era, quella sera, sul tetto del mondo e quella che il mondo lo salva ogni giorno, avendo il semplice coraggio di agire per amore. Perché, alla fine, “noi siamo le azioni che compiamo”.
(Grazie alla mia Fabiola e ad Angelica per questo invito speciale.)