La bellezza salverà il mondo, diceva qualcuno. Francesca – mille ricci e un sorriso che brilla – salverà la bellezza.
Ricordandoci, con una “y” affatto casuale nella parola “Beyouty” a lei tanto cara, che la vera bellezza non ci vuole mai diverse da ciò che siamo.
Salernitana col sole dentro, coraggiosa al punto da cambiare rotta durante un percorso già intrapreso, Francesca Ragone è diventata lookmaker quando ha guardato dentro di sè e ci ha trovato un ricordo: quello di una donna che tanto tempo fa curava l’immagine delle sue clienti in una boutique di moda mare positano.
Da quella donna, che era sua madre, ha ereditato non solo le ciglia lunghissime – mi racconta con gli occhi che le ridono – ma anche la passione per tutto ciò che è la bellezza femminile. Così è nato “Beyouty” che non è semplicemente un piccolo studio nel cuore di Salerno – e itinerante all’occorrenza -, ma è un messaggio. Rivolto a tutte noi ma anche a sé stessa.
E cioè che la bellezza è essenzialmente essere ciò che si è. Al di là delle mode che cambiano, al di là delle idee di perfezione con cui spesso ci incontriamo e scontriamo, al di là persino di quel pregiudizio che concepisce il make up come qualcosa che falsifica la realtà.
Francesca Ragone crede in quella bellezza che comunica. Che dice qualcosa in più. Che spesso è un’armonia di imperfezioni ma che, forse proprio per questo motivo, lascia un segno al proprio passaggio.
Ecco perché la sua ricerca è costante e trova ispirazione nelle storie delle donne che scelgono di affidarsi alle sue mani. Donne che a volte finiscono per diventare amiche, o quasi sorelle, come quella giovane straniera che – mi racconta piena di commozione – nei primi tempi della sua attività le chiese di accompagnarla all’altare, con sua figlia in braccio.
Ben lontano dall’essere un classico centro estetico che offre servizi estemporanei, Beyouty è un piccolo mondo, colorato ed intimo, dove la cura della cliente parte dalla conoscenza, dalla ricerca interiore per poi arrivare alla definizione di un’immagine che – semplicemente – la faccia sentire bene e allo stesso tempo la rispetti nella sua essenza.
E’ parlando di rispetto verso sé stesse che Francesca Ragone si passa una mano tra i suoi bei ricci scuri e mi svela che da ragazzina era solita lisciarli: «quando ho capito che potevano essere non un difetto ma un punto di forza, li ho valorizzati».
Ed oggi, di quei ricci e di quei piccoli trucchi di bellezza che la rendono sé stessa, lei non può fare a meno.
E neanche noi.
ph copertina: Anna Izzo