Il miglior applauso per una regina è quello che lei fa a sé stessa. E questa sfilata ce l’ha ricordato.
Perché se c’è una cosa che ho imparato da Susi Sposito è che un vestito, per una regina e per una donna, non è mai solo un vestito. Quelli della collezione “Regine” – presentati ineditamente nell’antico refettorio dell’Hotel San Francesco al Monte il 23 ottobre – sono storie che ne contengono, in quel meraviglioso rapporto tra i concetti di tessuto e di testo, infinite altre: la storia di chi quei vestiti li ha disegnati e realizzati facendo dialogare mani e cuore. Le storie, antiche e fascinose, delle regine che dal passato ci mandano messaggi di coraggio e determinazione – stavolta anche grazie agli accessori in lana firmati Vitrizia quali il copricapo Tudor e lo scettro -.
Infine, le storie che ancora devono essere scritte: quelle di ogni donna che, all’altare o al rosso di un semaforo, in uno di quei vestiti si sentirà regina.