Quel tipico momento in cui:
Il caos regna sovrano dentro e fuori il mio armadio.
“Sto giù” su Whatsapp a mo’ di “Presto che è tardi” ma senza Bianconiglio.
Io che sono ancora in vestaglia e collant.
Una voce fuori campo: – Qualcuno cominci a chiamare l’ascensore! –
E intanto:
In quel Paese delle Meraviglie che è il mio ripostiglio, davanti allo specchio che se non è quello delle Mie Brame è comunque quello delle mie occhiaie, c’è calma. Dieci minuti in cui fondotinta, cipria, ombretto, mascara e un velo di rossetto rosso bastano a farmi sognare.
A concedermi la possibilità di brillare. A creare un po’ di straordinario nel bel mezzo dell’ordinario.
Credo che a questo alludesse Raffaele Squillace quando mi ha parlato di “lusso femminile”: qualcosa che faccia sognare la donna e darle emozione, entusiasmo.
L’ho incontrato, il make up artist delle star, durante la presentazione della nuova collezione di Jimont Cosmetics, la casa cosmetica spagnola di cui è art director, e l’ho adorato. Per la sua fresca professionalità e per l’appassionata ricerca del bello che conduce da sempre.
E ho anche adorato le nouances che ha scelto per il 2016. La lavanda, il melograno ma soprattutto quel meraviglioso rosso carminio concepito durante una notte e mostrato direttamente sulle labbra di Manon Umbertelli – eterea nell’abito di Giada Curti.
«Quando una donna mette un vestito rosso si sente diva. Perché non potrebbe sentirsi tale con un make up? Voglio vestire la donna di un lusso cosmetico» mi ha spiegato Raffaele Squillace con lo sguardo sognante e io non ho potuto che ringraziarlo a nome di tutte le donne, perché solo noi sappiamo quanto potere abbia la bellezza nell’affrontare la vita. E lo sa anche Roberta Scardola, presentatrice d’eccezione dell’evento, che a proposito ha detto: «Il make up ha questo potere a volte. Quando magari capita un momento di depressione, quando ti svegli la mattina e non vorresti neanche guardarti allo specchio, credo che il make up, o meglio la coccola del make up e non il make up in sè, possa aiutare le donne a ritrovare più se stesse, a ritrovare un po’ di sicurezza e a rapportarsi meglio a tutto ciò che le circonda». E di Raffaele Squillace, Roberta mi ha raccontato: «Lo conosco da qualche anno: ho avuto l’onore di essere truccata da lui in diverse occasioni, per eventi e servizi fotografici. Ciò che fa di lui un artista vero è la sua spiccata sensibilità, che è fondamentale per una donna che si mette nelle sue mani, e quella passione che si nota in tutto ciò che fa, nei rapporti con gli artisti e nelle collezioni, come questa, meravigliosa, in collaborazione con una maison di fama internazionale»
Ma tornando dall’altro lato del make up, quello con le idee in testa e i pennelli in mano, qual è, per Raffaele Squillace, il momento preferito nella realizzazione di un trucco? «Trovo fondamentale il momento della ricerca: per essere all’avanguardia, bisogna avere una cultura settoriale, perché la cultura è storia e la storia serve ad elaborare, a ridisegnare, a creare. Ma il mio momento preferito è quello finale, quando mancano i ritocchi. Guardi la modella allo specchio e pensi: E’ pronta. Mi sta emozionando? Mi piace quando arrivo ad avere l’entusiasmo cosmetico».
Lo stesso (o quasi) che tutte le donne, perse nei loro Paesi delle Meraviglie, davanti agli specchi delle Loro Brame, forse ancora in vestaglia e collant e con Whatsapp che s’intasa, provano nel vedersi, anche solo per un istante: belle.