Prendilo, un pezzo di nuvola. Allunga la mano al cielo quel tanto che basta a superare il confine di questa e quell’altra realtà: e afferralo. Aprilo. Riempilo di quel groviglio di forcine e sogni di cui sono fatte le borse delle donne.
Mettici dentro i ricordi della sera prima e i desideri per quella dopo. Qualche goccia di pioggia. I numeri utili e anche quelli inutili. Una manciata di stelline dorate da lasciare lì dove sei stata felice. Un rossetto rosso. La via di casa e anche la faccia di tuo padre affacciato al balcone aspettando che ritorni. I soldi per una pizza e cioè per la felicità. Le raccomandazioni. Una penna. Le tue canzoni preferite da canticchiare distrattamente ad un semaforo.
Prendilo, un pezzo di nuvola. Portalo con te quando il tuo cielo ne è sgombro. Quando fuori piove e dentro c’è il sole. Quando hai voglia (e forza) di volare alto.
Tu prendilo, un pezzo di nuvola. E impara da lui l’arte della leggerezza.
(Innamorata persa della cloud clutch di Benedetta Bruzziches)