Da quale epoca provenga difficile a dirsi.
Caprese, classe ’88. Lei è Margherita Laterza, che di tempi e luoghi ne ha attraversati tanti, sul palco di un teatro e dietro lo schermo. Io l’ho incontrata in una villa patrizia di Napoli durante un fashion show e l’ho ammirata. Nel vestito di Nino Lettieri e nella sua persona.
Delicata nei modi e nella figura, ma forte al punto da poter diventare qualunque cosa lei desideri.
Anche l’opposto di sè.
Come Monica. La cinica e spregiudicata protagonista de “Il Paradiso delle Signore”, in onda dall’8 dicembre su Rai 1. Ambientato negli anni ’50, quelli dei primi grandi magazzini, delle gonne a vita alta e delle cadillac.
E’ la storia del primo grande magazzino che apre a Milano e che sconvolge il panorama dei piccoli commercianti: al suo interno si intrecciano le storie dei protagonisti. «Monica è l’antagonista, colei che crea continuamente conflitto tra gli altri per andare avanti. Il suo carattere cinico e spregiudicato ha una ragione, che si scoprirà nel corso della serie».
Negli anni ’50 si sta trovando bene, Margherita, ma se avesse potuto scegliere un’epoca in cui vivere, quale sarebbe? le ho chiesto. «Sono stata cresciuta da mio padre con il rock degli anni ’60 e ’70. Quando vedo i video di Woodstock e il senso di comunità che quei concerti creavano mi viene una grande invidia: penso che quella sia stata una grande epoca».
Uno sguardo al passato della tua carriera? «Io ho iniziato a 17 anni con un cortometraggio da protagonista in cui mi sono dovuta denudare. Così, come prima esperienza. Ma ho avuto intorno persone bellissime. Recitare nei Borgia è stato fantastico perché era una serie internazionale. Avere come partner un’attrice spagnola, una irlandese, un altro tedesco e ritrovarsi a tavola la sera a discutere di recitazione con persone così, è stata una grande occasione di scambio. Sarei contenta che ci fossero sempre più produzioni internazionali che mettano in contatto attori diversi».
E per te, cosa sogni Margherita?
«Io spero solo di trovare il mio posto. So di non essere una bellezza canonica e finora ho avuto le mie soddisfazioni ma anche le mie difficoltà, perché chi ha una figura, un carattere, un’energia che si discosta dal canone ha più difficoltà ad emergere. Tutto quello che posso fare è agire sul mio talento: io continuo a studiare e spero di trovare un ruolo che mi faccia esprimere tanto quanto per ora mi sono espressa solo a teatro».
E io glielo auguro con tutto il cuore, mentre mi godo la nuova fiction di Rai 1 vantandomi di conoscere una Venere del Paradiso delle Signore.