8 novembre, Salone Margherita, sfilata Love Moschino.
Ricorderò il battito accelerato del cuore all’ingresso del Salone Margherita. Ricorderò il suono attutito dei miei tacchi sul blue carpet. Il logo LOVE MOSCHINO stampato sul wall, quando mi sono resa conto che era tutto vero. E che io ero parte di quel tutto. Ricorderò la voce di Damien Rice che cantava Can’t take my eyes off of you mentre entravo nel foyer.
Ricorderò la maestosità di quella sala, una di quelle in cui avrei danzato tutta la notte nel mio vestito migliore. Ricorderò un’amica, che quella sera non è stata solo un’amica: mi ha sostenuto, mi ha incoraggiato, mi ha aiutato e si è lasciata trasportare dall’entusiasmo insieme a me. Ricorderò quella sensazione di fermento che c’era nel backstage. La lacca, gli stand con i vestiti ancora appesi, i ritocchi dell’ultimo minuto. A volte penso che il vero show si svolga dietro le quinte. Ricorderò la mia emozione nel tenere quel microfono in mano e trovarmi di fronte Veronica, Antonella, Claudia, Lisa, Anna, Vittoria, Imma e Maurizio, come fossero amici di sempre. E ricorderò l’entusiasmo che solo una persona come Maridì Vicedomini avrebbe potuto trasmettermi. Ricorderò l’eleganza delle sorelle Barbaro e il modo in cui sorridevano. Ricorderò alla perfezione la sfilata. E di essermi perdutamente innamorata di ogni abito che mi passava davanti agli occhi. Perché Moschino è così. E’ amore allo stato puro. E ricorderò di essermi sentita un pò Carrie di Sex and the City. A Napoli. Ricorderò la deliziosa cena e tutto quel couscous, una di quelle cose che mi promettevo sempre di provare e non lo facevo mai. E facevo male. Ricorderò tutto questo e ciò che ricorderò più di tutto quanto è il momento in cui, messa da parte macchina fotografica e microfono, ho ballato come se nessuno mi stesse guardando. E ho pensato che quell’attimo, lì, nei “sotterranei” della Galleria Umberto, con Chiara, con la musica di dj Cerchietto e con tutta quella gente intorno, io, ero felice.